Nel tardo pomeriggio di una giornata di primavera ci siamo ritrovati nel cortile della scuola per ricordarti e lo abbiamo fatto nel modo migliore, quello che ti avrebbe reso più felice.

Come se, di felicità, dove sei adesso, tu avessi ancora bisogno.

Sì, un’amica ha suggerito di dedicarti una cosa bellissima: una borsa di studio.

Un premio da consegnare agli alunni che si sono distinti per serietà, caparbietà, determinazione, voglia di crescere e di migliorare…. speranza di futuro.

C’erano tante persone di scuola, come la sera che te ne sei andata e hai intrapreso il tuo viaggio, da sola.

La dirigente ti ha ricordata, dal momento in cui ti ha conosciuta, e ha detto di essere sempre rimasta colpita dalla tua passione e dalla tua seria dedizione all’insegnamento. Ha confessato di aver sempre continuato ad avere grande stima del tuo modo di essere insegnante, della tua visione della scuola e dei ragazzi. Colpita dal tuo stile, dal tuo mettere sempre davanti gli altri, dal tuo preoccuparti per gli altri, si è spinta a dichiarare di sentirti ancora presente, non lontana, ancora accanto alle persone che hai amato. 

Neanche a farlo apposta, le coordinatrici delle terze hanno scelto cinque ragazze, cinque piccole donne, cinque ambasciatrici della scuola migliore, quella che riesce a vedere i progressi, i percorsi faticosi ma gravidi di promesse, e premia  con un lieto evento: ‘borsa di studio prof. Alexia Silvetti’.

Un tuo caro amico insegnante, a nome di tutti, ha ricordato le tue lezioni ‘ dove nulla era lasciato al caso, ma preparato in modo preciso e meticoloso’ perché eri convinta che solo con la passione e l’amore per l’insegnamento si potevano coinvolgere gli alunni. E ci ha ricordato la gentilezza con la quale ti rivolgevi a loro, e a quelli che tra loro erano i più fragili, li stimavi, ne avevi fiducia, li capivi e non li giudicavi. Così creavi un clima sereno, empatico e di vero apprendimento.

Dopo aver letto le motivazioni che hanno guidato la scelta di queste alunne meritevoli, tuo fratello Nicola ha voluto fare ancora qualcosa per te, al posto tuo. Ha spronato queste ragazzine a dare il meglio, a diventare speciali, come lo eri tu. E ha detto: ‘ Mia sorella è diventata speciale perché non si nasce speciali ma si diventa, con il nostro impegno e con la volontà. Anche voi potete diventare speciali se userete il vostro sapere a favore di una società migliore, se non penserete ad avere ma ad essere e se riuscirete ad essere felici anche nella sofferenza’.

Nicola ha ricordato un proverbio arabo che recita: ‘Quando nascesti, tutti erano contenti e tu piangevi. Vivi in modo che quando morirai tutti piangano e tu sia felice’. 

Giusy Gentili  ha poi consegnato a tua figlia, a tua madre e a tua sorella dei fiori meravigliosi. La loro bellezza ti ha reso presente alla cerimonia. 

Al termine ci siamo fermati per salutarci e una docente, tua amica, commossa, ci ha confessato che ti pensa spesso per trarre ispirazione da te, unica nel tuo modo di essere, così versatile e creativa.

In questo modo, con questi gesti, rimani in vita, nella vita che conta, la vita che sorride ai giovani e li sprona ad andare avanti con impegno e con desiderio di cose buone. 

Grazie ancora Ale.

I tuoi colleghi